I ricordi sono fondamentali, permettono ai momenti belli e brutti di rimanere impressi nella mente ed essere rivissuti all’infinito. Ma la memoria a volte gioca brutti scherzi. Esistono due tipi di memoria: a breve e a lungo termine.
La prima è legata a ciò che si fa nel presente, la seconda invece, che è quella in cui ci concentreremo in questo articolo, è costituita da tutto ciò che lasciandoci coscienti, ci permette di richiamare alla mente ricordi anche molto vecchi.
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Cos’è la memoria a lungo termine
In teoria la memoria a lungo termine dovrebbe finire solo con la morte del soggetto ma purtroppo sono tante le variabili che portano al suo danneggiamento anche quando l’individuo è ancora in vita e in alcuni casi ancora giovane.
Essa rappresenta una specie di magazzino attraverso il quale il cervello archivia le informazioni e i ricordi sia relativamente recenti che molto vecchi.
Ma come si passa da un evento vissuto ad un ricordo di esso che duri nel tempo? È un processo automatico che avviene nel cervello per il quale per ogni avvenimento si crea una memoria a breve termine che riguarda il presente e una a lungo termine che permette di ricordarlo anche a distanza di tempo. L’ippocampo immagazzina il fatto e lo trasforma in memoria a lungo termine, situata nella corteccia.
Come si danneggia la memoria a lungo termine
La memoria a lungo termine è conservata in molte zone del cervello grazie all’ippocampo che aiuta ad associare le nuove informazioni con quelle già immagazzinate in modo da trasformare i ricordi a breve termine in ricordi a lungo termine.
La memoria a lungo termine può danneggiarsi a causa di lesioni cerebrali provocate da patologie, oppure a causa di un trauma psicologico di solito avvenuto durante l’infanzia che fa sì che il cervello rimuova il trauma e altri ricordi associati a quel periodo. I disturbi della memoria sono presenti anche in coloro che soffrono di disturbi dell’umore come schizofrenia o depressione.
Ma nella maggior parte dei casi, un calo di memoria è normale con l’avanzare dell’età dove si manifesta una diminuzione della funzione cerebrale. La capacità di immagazzinare informazioni dipende molto dallo stato di salute del cervello e dalla sua neuroplasticità (capacità di adattamento e cambiamento) che gli permette di essere efficiente anche in età avanzata a patto che le condizioni generali del soggetto siano buone.
Talvolta è possibile che anche un individuo giovane sia colpito da perdita della memoria a lungo termine, in base alla durata dell’amnesia questa può essere transitoria o permanente, interessare solo determinati eventi, presentarsi in modo improvviso o graduale. Quando si verifica può essere associata a varie cause più o meno gravi:
- confusione mentale, che può verificarsi in seguito ad un forte trauma cranico o patologie particolari;
- difficoltà nel parlare, nei soggetti in cui l’amnesia interessa la zona del cervello responsabile dell’elaborazione del linguaggio. Anche questa può derivare da traumi o patologie;
- problemi di concentrazione, dovuti a motivi patologici o legati a problemi di ansia o stress;
- mal di testa;
- mancanza di orientamento, conseguenza di una perdita della memoria visiva che impedisce al soggetto di riconoscere i luoghi;
- stanchezza nel caso di una carenza di minerali;
- tremori, in caso di abuso di alcol o sostanze stupefacenti;
- vertigini.
Come recuperare la memoria a lungo termine
Abbiamo detto che l’invecchiamento incide sull’alterazione delle capacità mnemoniche, in realtà se si conduce uno stile di vita sano e si effettuano determinati esercizi, queste possono rimanere vitali a lungo.
È ormai risaputo che l’esercizio fisico non fa bene sono al corpo ma anche alla mente perché migliora l’elaborazione delle informazioni e rende il pensiero più flessibile. Ma quali sono veramente gli accorgimenti per prenderci cura della nostra memoria? Eccone alcuni fondamentali:
- se si parla di memoria a lungo termine, il movimento fisico incide positivamente sulla capacità di memorizzare ma perché gli effetti siano efficaci va eseguito ad un’intensità bassa per non stimolare eccessivamente il cervello. Il movimento aumenta il flusso di ossigeno riducendo i disturbi che portano alla perdita della memoria come il diabete e alcune malattie, ad esempio quelle cardiovascolari; inoltre, protegge le cellule cerebrali e ha effetti benefici sulle sostanze chimiche presenti nel cervello;
- oltre al movimento, è importante anche riposare bene e in quantità sufficiente, questo rafforza la memoria e riduce notevolmente lo stress;
- secondo molti studiosi un buon esercizio per il cervello non consiste solo nell’attività fisica ma anche in altri aspetti, ad esempio nell’interazione fra le persone, poiché le nuove conoscenze lo stimolano fortemente; inoltre bisogna dedicarsi ad attività diverse dalla solita routine in modo da tenerlo sempre attivo;
- integratori per la memoria: non si può non citare gli integratori per migliorare la memoria quando si parla di rimedi per aumentare le nostre prestazioni mentali;
- elaborare un’idea o un progetto tramite una mappa mentale, e metterlo per iscritto è un altro allenamento molto efficace soprattutto nello studio ma anche in qualsiasi contesto lo richieda;
- come abbiamo specificato all’inizio del paragrafo, oltre ad allenare il cervello bisogna anche condurre uno stile di vita sano per quanto riguarda l’alimentazione; ci sono, infatti, alcuni cibi che apportano numerosi benefici: per rafforzare la memoria e l’apprendimento si consiglia il consumo di salmone e tonno che contengono una gran quantità di omega 3, per proteggere le cellule cerebrali non devono mai mancare frutta e verdura da consumare giornalmente, per quanto riguarda le bevande si consiglia di assumere il tè verde. Se vuoi approfondire quest’aspetto, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su cosa mangiare per migliorare la memoria;
- ridurre lo stress con il giusto riposo ma anche con attività come la meditazione che apporta anche uno stato di serenità.